In epoca contemporanea la definizione di materiale d’archivio si è estesa ad una serie di tipologie documentarie relativamente giovani (fotografie, materiale fonografico, cinematografico, audiovisivo, digitale). Questa documentazione, conservata sia da peculiari soggetti sia all’interno di singoli fondi, è sempre più oggetto di progetti specifici, legati anche all’ambito nazionale.
La presenza di materiale fotografico all'interno degli archivi contemporanei è assai cospicua, così come la produzione dei fotografi toscani che hanno operato tra XIX e XX secolo; tuttavia le dispersioni e le condizioni di conservazione hanno spesso influito sulla trasmissione di questo tipo di documentazione.
Di norma l'archivio fotografico vero e proprio rimane presso chi l’ha prodotto; altrimenti il fondo può essere depositato presso un ente pubblico, l’Archivio di Stato, una biblioteca, un istituto di cultura.
Un notevole esempio di mantenimento presso il soggetto produttore è quello dei Fratelli Alinari di Firenze il cui archivio, oltre a comprendere la sterminata produzione di immagini di questa ditta, si continua ad arricchire con l’acquisizione di nuovi fondi. Tra gli enti ed istituti che hanno accolto documentazione fotografica si può invece prendere ad esempio il Comune di Lucca che, per mezzo di una politica di progressive acquisizioni, ha dato vita ad un Archivio Fotografico Lucchese dove sono conservate e catalogate le immagini dei fotografi cittadini.
Negli ultimi anni anche la Regione Toscana ha avviato una politica di indagine e valorizzazione sul patrimonio fotografico regionale; tra le varie iniziative si ricorda il censimento delle raccolte conservate dagli enti e istituzioni pubbliche, condotto in collaborazione con l'Archivio fotografico toscano di Prato.
Sotto il termine audiovisivo si raccoglie una quantità eterogenea di materiali che comprende sia il patrimonio orale in senso stretto che quello audiovisivo nella sua più ampia accezione.
I risultati di un primo censimento degli archivi orali e audiovisivi, realizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con l'associazione culturale Iniziative demoetnoantropologiche e di storia orale della Toscana di Firenze, sono confluiti nel volume “I custodi delle voci”. Dopo quello studio si sono avviati progetti mirati, tra i quali ricordiamo uno dei più recenti, Grammo.foni: le soffitte della voce (Gra.fo), condotto dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dall'Università degli Studi di Siena, che raccoglie, digitalizza e cataloga materiale sonoro raccolto dagli anni ‘60.
Diverse iniziative sono state seguite dalla Soprintendenza archivistica che dagli anni '80 ha cominciato a considerare la memoria individuale e collettiva come un vero e proprio archivio. Si è trattato di:
- interviste relative alla vita sociale, economica, politica e culturale della Toscana. Si sono svolte campagne che hanno documentato gli antichi mestieri (ceramisti, fabbricatori di conche e orci, intrecciatori di vimini e di altre essenze vegetali, impagliatrici di fiaschi, carbonai, coltellinai, cavatori di marmo e di pietra serena, conciatori, minatori, mezzadri, fattori) dimostrando così che anche il gesto dell'artigiano ha una propria storia e antropologia;
- video interviste con i superstiti delle stragi, compiute dalla Wehrmacht con la complicità dei fascisti repubblicani, che flagellarono la Toscana tra la primavera e il primo autunno del 1944;
- realizzazione del documentario Il salvataggio dell’Accademia dei Georgofili di Firenze che documenta l’attività di recupero dei documenti da parte della Soprintendenza archivistica.
Il CRED - Centro Risorse Educative e Didattiche Mediateca Banca della Memoria Casentino, Poppi, Arezzo da anni accoglie e salva in digitale quello che viene definito “cinema familiare” cioè i filmati su pellicola che in vari formati vennero prodotti dalle famiglie italiane e da altri agenti a partire dagli anni Venti. Alcuni di questi materiali sono stati resi disponibili, con un apposito progetto di ricerca, sul canale youtube della Direzione Generale Archivi: "Seicento minuti di Novecento".
La Mediateca regionale creata dalla Regione Toscana mette a disposizione materiale audiovisivo relativi al nostro territorio.
Negli archivi della Sede RAI di Firenze è attivo - in collaborazione con la Direzione Teche - il servizio "Teca aperta" che consente di accedere alla consultazione e alla visione del Catalogo Multimediale della RAI, nel quale sono contenuti programmi televisivi e programmi radiofonici, foto, manifesti, libri, spartiti, copioni.