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L’archivio delle Saline di Volterra

L’archivio delle Saline si trova collocato nel sotterraneo di un edificio moderno, un grande ambiente di almeno 300 metri quadrati, parzialmente suddiviso da scaffalature e rientranze in tre ambienti, due molto grandi ed uno più piccolo ove sono ubicate le caldaie del riscaldamento.

A quanto è stato riferito, quando cessò il monopolio, non fu estratta alcuna documentazione e quindi tutto rimase nel possesso della nuova società cui lo stabilimento era stato venduto.

La quantità di documentazione è immensa e cercherò di darne solo un’idea, essendo impossibile, allo stato attuale, effettuarne un censimento, sia perché manca la luce in diverse zone, sia perché alcuni armadi e cassettiere lignee sono bloccati (lo stabilimento è stato recentemente invaso dall’acqua, anche se i danni ai documenti sembrano marginali) per l’umidità e l’incuria, sia per la mole della documentazione disposta anche in grandi casse lignee e accatastata sopra tavoli di fortuna.
 
I documenti più antichi che sono stati notati risalgono al 1827 (una filza di lettere), ma potrebbe esservene anche di più antichi. Ho compiuto un sommario censimento nel locale che conserva più documenti (quello più distante dalla porta d’accesso), percorrendone il perimetro e segnalando la documentazione che via via mi si presentava. Ho notato che molta documentazione è classificata e sull’interno delle ante degli armadi sono presenti prospetti di classificazione.

Da un calcolo sommario ho stimato la consistenza in circa 5000 unità, che però potrebbero anche essere di più. Frammisto alla documentazione, sia negli scaffali che nelle casse o sui tavoli si trova molto materiale da assoggettare a scarto, come un grande numero di cartellini-orologio e vari metri lineari sia di  moduli in bianco che di materiale di cancelleria polveroso ed irrecuperabile, oltre alle pubblicazioni e alla copia della gazzetta ufficiale.

Erano presenti al sopralluogo un ingegnere dell’Atisale  l’assessore Dr. Graziano Gazzarri Assessore esterno alle Attività produttive del Comune di Volterra e la D.ssa Silvia Trovato che ha collaborato alla individuazione dell’archivio e  mantenuto i contatti per organizzare il sopralluogo.  

In un breve scambio di vedute si è preso atto delle condizioni dell’archivio e della volontà sia dei proprietari che del Comune di salvaguardarlo e valorizzarlo. Il Comune di Volterra cercherà di ottenere dalla proprietà un ambiente fra i diversi vuoti presenti nello stabilimento per concentrarvi il materiale una volta reso idoneo, installandovi naturalmente degli scaffali e trasportandovi la documentazione da conservare. Poi si dovrà pensare al censimento e all’inventariazione anche sommaria, la quale consentirà anche l’emanazione di un provvedimento di dichiarazione.

E’ risultata opinione comune la necessità di una  sinergia di forze in gran parte da organizzare: Proprietà, Comune, Ministero, Regione Toscana, ecc. Il maggiore problema è costituito dai finanziamenti per il recupero e successivamente per la valorizzazione. Si assumeranno anche informazioni circa la possibilità di utilizzare fondi europei. Il primo passo potrebbe essere la organizzazione di una riunione congiunta, alla quale potrebbe partecipare anche la Soprintendenza ai beni architettonici e ambientali competente, così da confrontare i vari punti di vista e valutare le possibilità di finanziamento.

Nel complesso il recupero di questo archivio appare una operazione paragonabile per ampiezza e complessità a quelle realizzate nel campo degli archivi minerari dei comprensori del Monte Amiata e delle Colline Metallifere. Occorrerà fare tesoro delle esperienze compiute nel salvataggio di questi archivi per applicarle in modo creativo all’archivio delle Saline.

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