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La vetrina dei segreti

A cura di Sante Lesti, 10 settembre 2015

Costruire la nazione. Le carte geografiche della Raccolta Mayer

Carta d'Italia del Touring Club Italiano, foglio 13bis, Fiume-Pola
Centro Archivistico della Scuola Normale, Raccolta Mayer, Carta 6

Questi documenti sono conservati presso il Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa

 

La raccolta Mayer, conservata in parte presso il Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa e in parte ancora presso gli eredi, si compone di materiale diverso: libri, miscellanee a stampa e materiale manoscritto che possiamo considerare il vero e proprio archivio. In questo insieme eterogeneo spicca il materiale cartografico, oggetto di un recente riordino da parte di M. A. Morelli Timpanaro, e raccolto in gran parte durante la Grande Guerra. Si tratta di ben 14 buste contenenti carte del territorio italiano che vanno dalla Gran carta d’Italia, edita da Civelli a Milano nel 1853, sino alle più recenti Carta d’Italia, edite dal Touring Club Italiano e dall’Istituto Geografico Militare comprendendo interessante materiale militare impiegato durante il primo conflitto mondiale.

Concentrandoci su quest’ultimo un appunto redatto sul retro di una carta - più precisamente una delle due carte ipsometriche della Carsia Giulia - permette di risalire al proprietario di questa documentazione: «Comando Generale dell’Arma di Cavalleria - tenente Mayer». Si tratta Francesco Mayer (4 gennaio 1892 – 1 giugno 1951), nipote del più noto pedagogista e patriota Enrico (1802-1877), impegnato durante la Prima Guerra mondiale sul fronte austriaco proprio in qualità di tenente dell’esercito italiano.

Le carte qui raccolte si configurano dunque come gli strumenti della guerra: materiali utilizzati dal comando per le operazioni sul fronte in parte e per tanto indicato come «riservatissimo – segreto. Da non portarsi in prima linea».

Al di là dell’importanza documentaria dei singoli pezzi – in se stessi o in relazione all’esperienza della guerra di Francesco Mayer – l’interesse principale della collezione risiede nel suo insieme. Essa infatti conferma come la cartografia costituisca uno dei canali principali di espressione della cultura nazional-patriottica. Nello specifico la collezione riunita da Francesco Mayer testimonia il triplice contributo fornito dalla cartografia alla costruzione della nazione. In un primo tempo immaginando la nazione, è il caso della Carta d’Italia del Touring Club Italiano, in cui nonostante la zona Fiume-Pola non appartenga ancora allo stato italiano già figura come zona da far conoscere ed apprezzare. Naturalmente, poi, la cartografia contribuisce alla costruzione materiale della nazione con il proprio apporto militare. Infine – e probabilmente è proprio per questo che Mayer riunisce anziché disperdere le carte militari della Prima guerra mondiale una volta divenute inutili – la cartografia contribuisce alla costruzione o, per meglio dire, al consolidamento, della nazione ricordano il «memorabile» evento del suo «compimento».

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