La diatriba intorno alla questione si conclude all’inizio del 1813, quando da Firenze parte per Parigi, insieme ad altri undici capolavori prelevati dalle chiese toscane, anche il dipinto di Frà Filippo Lippi tanto voluto da Dominique Vivant Denon, ossia quello proveniente dalla chiesa fiorentina di Santo Spirito.
Le operazioni di ricognizione e spedizione delle suddette opere ebbero luogo nel febbraio del 1813 e la Filza "Affari diversi della Commissione sulla Conservazione degli Oggetti di Scienze e di Arti provenienti dalle Soppresse Corporazioni Religiose della Toscana, dal 1810 al 1819" conserva un verbale che descrive in maniera dettagliata lo svolgersi delle operazioni effettuate (AABBAA, 8.1/7, fasc. 64).
Adì 10 febbraio 1813.
In conformità delle istruzioni del Sig. cavalier Denon, Direttore del Museo Imperiale di Parigi, e del contenuto delle di lui Lettere del 7 e 8 gennaio 1813, io infrascritto Direttore dell'Imperiale Galleria di Firenze,e Presidente dell'Accademia delle Belle Arti di detta Città, mi sono trasferito in questo suddetto giorno al soppresso Convento di santa Caterina, in cui attualmente è situato il Conservatorio d'Arti e Mestieri di Firenze, ed avendo in tal luogo fatti precedentemente riunire diversi Quadri richiesti dal suddetto Sig. Cav. Denon per trasportargli e collocargli nel ridetto Museo Imperiale, ho assistito alla verificazione, descrizione, e misurazione dei Quadri medesimi, che sono stati ritrovati essere degli autori indicati dal Sig. Denon summentovato, e nello stato qui appresso descritto.
n.1. Un quadro in tavola, alto metri due e centimetri ottanta, largo metri uno e centimetri novanta, rappresentante l'Incoronazione della Vergine, con numero quattro Santi, e diversi Angeli; avente dei ritocchi antichi in qualche parte, ed alcune piccole sbullettature; dipinto da Piero di Cosimo; proveniente dalla soppressa Chiesa di S. Girolamo di Firenze.
n.2. Un quadro in tavola, alto metri uno e centimetri ottantatre, largo metri uno e centimetri sessantasette, rappresentante l'Annunciazione della Vergine, avente generalmente molte sbullettature e danneggiato nella mano destra della Vergine; dipinto da Giorgio Vasari; proveniente dalla soppressa Chiesa di Santa Maria Novella d'Arezzo.
n.3. Un quadro in tavola, alto metri due e centimetri novanta, largo metri uno e centimetri novantaquattro, rappresentante Gesù che comparisce alla Maddalena, con diverse figure in dietro [sic], e veduta di paese; molto danneggiato nei panni della Maddalena e con delle sbullettature universali; dipinto da Angelo Bronzino, proveniente dalla Chiesa di Santo Spirito di Firenze.
n.4. Un quadro in tavola, alto metri uno e centimetri novantuno, largo egualmente; rappresentante il Portar della Croce con quantità di figure; molto conservato; dipinto da Benedetto Ghirlandaio, proveniente dalla Chiesa di Santo Spirito di Firenze.
n.5. Un quadro in tavola, alto metri uno, e centimetri ottantotto, largo metri uno e centimetri ottanta, rappresentante la Vergine col Bambino in braccio e due Santi, e all'indietro veduta di paese, piccole figure e fabbrica; ben conservato, dipinto da Mariotto Albertinelli; proveniente dalla Chiesa della SS. Trinità di Firenze;
n.6. Tre quadretti in tavola formanti un gradino da altare in un solo pezzo, alto quarantasei centimetri largo metri due e diciassette centimetri; rappresentante dei fatti della vita di Cristo, con molte figure; avente diverse piccole sbullettature; dipinto da Taddeo Gaddi; proveniente dal Convento di Santa Maria degli Angeli di Firenze.
n.7. Due detti formanti un gradino come sopra, alto centimetri trentasette, largo centimetri novantaquattro, uno dei quali quadri rappresenta S. Francesco e l'altro il Miracolo del Moribondo, aventi qualche piccola sbullettatura, dipinti da Pesello Peselli, provenienti dal Convento di Santa Croce di Firenze.
n.8. Un quadro in tavola, alto metri due e centimetri trenta, largo metri uno e centimetri ottanta, rappresentante la Madonna col Bambino in braccio, S. Anna, S. Giovanni, S. Sebastiano, S. Pietro e S. Benedetto, a figure intere, avente diverse sbullettature ed alcuni ritocchi, particolarmente nella fronte della Madonna, dipinto da Jacopo da Pontormo; proveniente dalla Chiesa di S. Anna di sul Prato di Firenze.
n.9. Un quadro in tavola, alto metri due e centimetri novantasette, largo metri uno e centimetri novantatre, rappresentante l'Incoronazione della Vergine, due gruppi di Angeli che suonano la tromba e numero sei Santi; vi sono due giunte nelle due estremità ed è stato in molte parti ritoccato; dipinto da Ridolfo Ghirlandaio; proveniente dalla Chiesa di Ripoli di Firenze.
n.10. Un quadro in tavola, alto metri due e centimetri quaranta, alto metri uno e centimetri ottantatre, rappresentante la Vergine col Bambino in braccio, diversi Santi e Angeli, in buono stato, dipinto dall'Empoli; proveniente dall'Accademia delle Belle Arti di Firenze.
n.11. Un quadro in tavola, con ornato superiore, alto metri due e centimetri uno, compreso l'ornato, e largo metri due e trentotto centimetri, rappresentante la Vergine col Bambino in braccio, e diversi Santi ed Angeli, conservato nella pittura ma con due aperture nelle tavole, dipinto da Filippo Lippi; proveniente dalla Sala dell'Accademia suddetta, e precedentemente dalla Sagrestia di S. Spirito di Firenze.
n.12. Un quadro in tavola, alto metri uno e centimetri quattordici, largo centimetri sessantasette, rappresentante l'Incoronazione della Vergine e due Angeli, conservato, dipinto da Simone Memmi, proveniente dal Convento della SS. Annunziata di Firenze.
Dopo la ridetta verificazione, si è proceduto a chiudere tutti i suddetti quadri in quattro casse marcate di n. 1, 2, 3 e 4.
In quella di n. 1 sono stati collocati i quadri contrassegnati con i numeri 3, 7, 9 e 12
In quella di n.2, sono stati posti i numeri 8 e 10.
In quella di n.3, i numeri 2, 4 e 5.
In quella di n.4, i numeri 1, 6 e 11.
In seguito è stato disteso il presente Processo verbale in triplice spedizione, una delle quali è stata posta nella cassa di n. 1, la seconda è stata rimessa al Sig. Prefetto di questo Dipartimento, e la terza è restata presso di me. Dopo fatto ciò le casse sono state ben chiuse a forma dell'arte, ne sono state stuccate le commettiture, sono state ricoperte con tela incatramata, imballate con paglia, ammagliate col mio proprio sigillo, conforme a quello posto sul presente processo verbale, con la marca M. I.: A' Son Excellence le Ministre de l'Interieur, Musèum Napoleon a Paris .
Giovanni degli Alessandri, Presidente dell'Accademia di Belle Arti e Direttore dell'Imperiale Galleria di Firenze.