Piazza delle Cipolle n. 1012. Canto dei Carnesecchi n. 4659. Il povero postino oggigiorno si troverebbe probabilmente in grande imbarazzo. E dire che la numerazione civica francese fu decretata come cosa urgente “volendo facilitare il servizio della Posta delle lettere” oltre che “della Polizia e degli alloggi militari”.
Il 21 ottobre 1808 la Giunta di Toscana aveva stabilito che tutte le case all’interno delle mura di Firenze avessero una numerazione unica progressiva: il maire dava esecuzione a tale provvedimento il 24 ottobre successivo e i costi per i nuovi numeri furono a carico dei proprietari di ciascuna casa. Questo sistema di numerazione rappresentò un notevole cambiamento rispetto a quello “parrocchiale” precedentemente in uso, secondo cui le case venivano contrassegnate in base alla parrocchia di riferimento, e il numero doveva risultare nei registri degli status animarum della stessa parrocchia.
Grazie all’Antico stradario del Comune di Firenze, siamo in grado di ricostruire l’andamento della numerazione francese, che iniziando da Palazzo Vecchio con il n. 1 arrivava fino al n. 8028 in via del Fosso, attuale via dei Benci.
Fino al 1288 veniva numerata l’area corrispondente approssimativamente al centro, delimitata dal Duomo, il fiume, via Tornabuoni e via Verdi.
Dal 1289 al 3341 si procedeva nella zona di Oltrarno, per poi riprendere dalla parte opposta del fiume in Borgo Ognissanti con il numero 3342, e numerare le zone di S. Maria Novella, S. Lorenzo, S. Marco, SS. Annunziata e S. Croce. Nel vecchio centro l’andamento della numerazione appare abbastanza complesso, probabilmente anche a causa dei cambiamenti che in oltre duecento anni esso ha subito, primo fra tutti l’abbattimento della zona del Mercato vecchio. Nelle zone circostanti invece il percorso era più regolare e grossomodo si svolgeva numerando una strada principale in un senso per poi, nel senso inverso, numerare anche le varie traverse, ritornando via via sulla principale e continuando con le vie parallele.
La numerazione francese fu sostituita da quella attuale soltanto nel 1865, mentre i fiorentini assistevano sia allo sviluppo della città al di fuori delle mura che all’ampliamento dovuto all’annessione dei comuni limitrofi.
Dei numeri civici francesi rimane ancora qualche traccia in alcune targhe presenti lungo le strade di Firenze.