Per la descrizione delle carte Gondi conservate nel Ritiro della Quiete, nelle quali per vari legami matrimoniali e di affari erano confluite carte di altre famiglie fiorentine, come i Medici, Amadori, Arrigucci, Concini, Sangalletti, si rimanda al sito SIUSA alla voce Gondi, ramo di Salvestro di Simone.
Si tratta di un cospicuo patrimonio archivistico di origine familiare, dotato di un inventario recente, dal quale furono sottratte in epoca imprecisata diverse unità. Risulta che nel periodo finale della seconda guerra mondiale il patrimonio storico ed artistico del Conservatorio fu in parte trasferito in una delle tante case coloniche presenti nei possedimenti dell'Ente. L’ipotesi è che in quel periodo o negli anni successivi vi sia stata una “mancata custodia”, causa principale della parziale dispersione delle carte. Certo è che negli anni Sessanta l’elenco di numerose filze e registri Gondi e Medici compariva in un catalogo della biblioteca della Università di Pennsylvania, a Filadelfia (USA). Un tentativo di recupero di queste carte italiane non portò ad alcun risultato anche perché l’Università nord-americana dichiarava di averle acquistate legalmente.
Sebbene inserita nella collezione della Lea Library, dal nome del collezionista e uomo d’affari americano Henry Charles Lea (1825-1909), queste carte familiari toscane risultano essere state acquistate in due momenti, tra il 1961 e il 1963 e nel 1970, presso il noto libraio-antiquario di New York Bernard M. Rosenthal (n. 1920). Questi vantava una tradizione di interessi antiquari in famiglia: era infatti figlio di Erwin J. Rosenthal, libraio antiquario di Monaco, e di Margherita, figlia del fiorentino Leo Olschki (cfr. intervista di Daniel J. Slive a Bernard M. Rosenthal del 2003).
Nel catalogo on line della Rare Book & Manuscript Library della Penns University, sezione Medieval and Renaissance Manuscripts Collection con la segnatura Ms. Coll. 750 si identificano le Gondi Family Papers attestanti attività economiche e patrimoniali dei Gondi, nelle quali sono confluite registri e corrispondenze commerciali degli Amadori (19 unità, sec. XVI) che si riferiscono soprattutto alle registrazioni tenute in occasione delle numerose fiere europee (Besançon, Piacenza, ecc.), alle quali la loro società partecipava tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.
Anche le Medici Papers (Ms. Coll. 749) hanno carattere patrimoniale (molte le filze che integrano la serie delle scritte patrimoniali rimaste al Ritiro della Quiete) e economico commerciale della famiglia Medici relativi al ramo di Alamanno, a partire dal Quattrocento.
La provenienza dalla Quiete è confermata dalla presenza di carte delle famiglie Arrigucci (Ms. Coll. 751) e Concini (Ms. Coll. 752).
Da segnalare che l’accessibilità a queste carte italiane è favorita dalla messa on line delle immagini della maggior parte delle carte, siano esse fascicoli in filza o registri.