La Piaggio nasce a Sestri Ponente nel 1887, alla periferia di Genova quando il giovane Rinaldo Piaggio trasforma con alcuni soci il piccolo laboratorio di ebanisteria del padre in una nuova azienda. I migliori transatlantici del tempo sono allestiti dagli ebanisti di Piaggio e gli affari vanno molto bene al punto che, dopo pochi anni, Rinaldo rimane unico timoniere della nuova azienda. Il matrimonio con Elena Odero consolida i rapporti con i potenti esponenti della famiglia Odero, affermati imprenditori nella produzione della cantieristica navale: si stringe la società tra Rinaldo e Attilio Odero e nasce la Piaggio & Compagno, dove il collante è rappresentato dalla disponibilità dei due imprenditori a vivere il periodo del take off italiano nella costante ricerca di innovazioni produttive, organizzative e societarie. Nel 1916 la società affronta le nuove frontiere della tecnologia con l’ingresso nel nuovo comparto dell’aeronautica. Negli anni Venti la produzione si espande anche in Toscana, dove in due nuovi stabilimenti, a Pontedera e Pisa, Piaggio & C. costruisce aerei, motori aeronautici e carrozze ferroviarie.
Il binomio innovazione-ricerca caratterizza le vicende future dell’azienda e consente il superamento dei periodi bui della grande crisi e del secondo dopoguerra quando negli stabilimenti di Pontedera, nel 1946, nasce un prodotto rivoluzionario: la Vespa.
Il percorso dell’impresa dal 1946 ad oggi ha conosciuto fasi di espansione – nel 1965 Enrico Piaggio lascia la Presidenza al genero Umberto Agnelli che acquista nel 1969 la Gilera – accanto a momenti di crisi economica e finanziaria, ma ha saputo sempre mantenere centrale il rapporto tra innovazione e ricerca, tra eccellenza delle risorse umane impiegate e prodotti ottenuti.
Nell’estate del 1992 Giovanni Alberto Agnelli, allora Presidente di Piaggio, decise di promuovere gli studi sulla storia della sua impresa. Ad una prima indagine pareva che ogni traccia documentaria fosse andata distrutta, ma dopo un breve periodo di ricerca fu ritrovato un deposito di carte dal secondo dopoguerra agli anni Settanta del Novecento, cui seguì poco dopo il ritrovamento di duecento Copialettere. A ciò si aggiunsero carte rinvenute presso le agenzie, i dirigenti e le associazioni legate all’azienda. Negli spazi immensi dello stabilimento di Pontedera emergevano inoltre molte centinaia di migliaia di disegni, di immagini fotografiche, centinaia di pellicole, calendari, rassegne stampa e via di seguito.
In pochi anni si è realizzato un deposito documentario di 4000 faldoni e di altri fascicoli e serie ora ordinati nei 13 fondi.
Situato in una delle aree più antiche dello stabilimento di Pontedera, l’Archivio affianca idealmente e fisicamente lo spazio espositivo del Museo Piaggio. Il patrimonio esposto nello spazio museale, con oltre cento veicoli storici – dai prototipi di Vespa, ai modelli da corsa e da record, ai pezzi unici firmati da artisti, a una selezionata collezione di veicoli a tre ruote Piaggio e moto Gilera– è strettamente legato alle immagini d’epoca e documenti d’archivio: brevetti, foto in bianco e nero, calendari, slogan pubblicitari, disegni tecnici e articoli di stampa.
La prima fase di ordinamento e inventariazione ha riguardato i fondi direzionali, amministrativi, produttivi, commerciali: i fondi Lanzara - raccolto dall’ingegner Francesco Lanzara negli anni trascorsi alla direzione dello stabilimento di Pontedera-, Atti Dovuti e Direzione Generale. A questi si aggiungono due fondi indispensabili per ripercorrere l’evoluzione dei brands e della corporate identity: la Direzione Commerciale (il materiale dell’ufficio Marketing, Stampa e Comunicazione con calendari e campagne pubblicitarie) e l’Iconografico (con stampe, negativi, scatti di raduni e manifestazioni vespistiche, eventi aziendali e lanci stampa, divi del Cinema e celebrità su Vespa, stabilimenti e lavoro in fabbrica).
Il fondo Personale comprende mappe anagrafiche di operai e impiegati, mappe salari, certificati medici, mentre il fondo Produzione e Progettazione presenta centinaia di migliaia di documenti tra disegni della Direzione Tecnica Piaggio, dati matricolari, prospetti di omologazione, libretti e manuali tecnici, programmi di produzione e d’investimento.
L’Archivio Storico nel corso di questi ultimi anni ha iniziato ad affrontare anche la questione del passaggio della documentazione dall’archivio corrente a quello di deposito e storico: il flusso non è sempre costante ed alcune volte non riesce a seguire completamente le dinamiche dell’azienda privata, che spesso subisce cambiamenti a livello di struttura e di funzioni. Nel 2005, a seguito dell’acquisizione da parte di IMMSI di Roberto Colaninno, sono state date indicazioni sulla gestione della documentazione al fine sia di facilitare lo scambio di informazioni sulla gestione stessa, sia di evitare dispersioni o perdite.
L’Archivio Storico Piaggio ha visto anche l’incremento degli archivi aggregati:
- il fondo O.M.A.O. (Officine Macchine Africa Orientale) contiene documenti relativi all’organizzazione del personale negli stabilimenti in Etiopia
- il fondo S.A.R.P.I. (Società Anonima Rappresentanze Prodotti Industriali), raccoglie materiale relativo all’organizzazione ed amministrazione Personale dell’azienda costituita per la commercializzazione della Vespa e dei prodotti Piaggio dal 1948 al 1961
- il fondo Gilera, raccoglie parte della documentazione dell’azienda, per lo più prodotta a partire dal 1969, anno dell’acquisizione da parte di Piaggio
A questi archivi aggregati collegati direttamente alla società se ne sono aggiunti altri sotto forma di donazioni, come quello di Gilberto Filippetti, art director dell’agenzia pubblicitaria Leader, quelli di Francesco Lanzara per le sue attività nei comitati e nelle commissioni di Confindustria di Pisa, e per gli incarichi ricoperti presso l’Università di Pisa, la Confederazione Generale dell’Industria Italiana, il Centro Enrico Piaggio, o quello denominato fondo Fanfani che conserva parte del materiale prodotto dalla Presidenza della Fondazione.