Questa guida si rivolge in particolare a coloro che si avvicinano al fondo Catasto generale toscano conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze con l'intento di svolgere ricerche di storia della proprietà, e mira a fornire indicazioni sul contenuto del fondo e concrete esemplificazioni dei percorsi da seguire al suo interno per raggiungere questo scopo. Presso i singoli archivi di Stato sono conservati i fondi catastali relativi all'area territoriale di pertinenza. È quindi possibile svolgere singole ricerche a partire da tale documentazione.

Il fondo Catasto generale toscano contiene la documentazione relativa al catasto geometrico particellare riguardante l'attuale provincia di Firenze dal momento dell'attivazione del catasto stesso, nel 1832-'35, fino all'inizio degli anni sessanta del XX secolo.

Si tratta, oltre che del materiale d'impianto, come Tavole indicative, Campioni dei possessori, repertori per comune e Indice generale dei possidenti, Mappe originali e Atlanti (databile approssimativamente al 1835), di quello formatosi successivamente a seguito delle continue operazioni di aggiornamento catastale (passaggi di proprietà, modifiche e divisioni di particelle ecc.): materiale d'aggiornamento che comprende Tavole indicative suppletive, Supplementi ai campioni, matricole dei proprietari, aggiornamenti di fogli di mappa, Atti grafici di frazionamento di particelle ("cartoncini"), "Tipi di frazionamento", "Stato dei cambiamenti".

Complessivamente, un insieme di circa 3.000 tra registri e filze ed oltre 5.000 fogli di mappa, che costituiscono la fonte primaria per la ricostruzione dell'assetto e delle vicende della proprietà immobiliare nel territorio della provincia fiorentina tra Otto e Novecento.

L'acquisizione di questo consistente fondo documentario, versato all'Archivio di Stato dall'Ufficio tecnico erariale di Firenze nel 1982, ha permesso di completare, per l'epoca a noi più prossima (Ottocento e prima metà del Novecento) la grande serie storica dei catasti toscani, conservati, nell'Archivio di Stato di Firenze, a partire dall'anno 1427, quando fu realizzata dalla repubblica fiorentina quella grandiosa operazione di censimento, al tempo stesso, delle proprietà, delle attività e delle famiglie che con un'immagine suggestiva è stata definita "un vero e proprio monumento della Rinascenza fiorentina".

Nell'ambito delle operazioni di ordinamento e inventariazione svolte in Archivio di Stato a partire dal 1982, è stata sostanzialmente conservata al fondo la strutturazione che esso aveva al momento del versamento, e che discendeva dalla pratica amministrativa dell'Ufficio tecnico Erariale (e in varia misura, occorre aggiungere, dei diversi altri uffici che prima di esso avevano avuto competenza in materia catastale, prima e dopo l'Unità). In particolare va con buona probabilità fatta risalire a tale pratica la suddivisione del fondo in tanti sottoarchivi - ognuno intestato ad un singolo comune - all'interno dei quali sono organizzate le principali serie catastali.

È questo, però, un criterio che ammette diverse rilevanti eccezioni, come le serie "Mappe", "Quaderni di calcolo", "Tipi di frazionamento", "Atti grafici - cartoncini", nelle quali invece i singoli comuni, come si può ben vedere dall'inventario (Inventari, sala studio, N/241), costituiscono un'interna e successiva ripartizione.