Legata a doppio filo con l’archivio è la biblioteca personale del Maestro – fa parte del Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina ed è, per la parte già catalogata, consultabile anche sul catalogo del Sistema Bibliotecario Nazionale – di almeno 7.000 volumi (secondo il censimento del 2009, ma si stima che potrebbe ormai arrivare a circa 10.000 monografie), molti impreziositi da dediche e appunti manoscritti. Nel Centro per le Arti dello Spettacolo è collocata a scaffale e suddivisa per sezioni secondo una classificazione del Maestro rispondente ai suoi gusti e necessità di documentarsi, “decisamente orientate all’immagine”, come la stessa Fondazione le definisce: arti figurative e performative, arti applicate, arredamento, grafica, architettura, teatro, cinema, fotografia, moda e costume, musica (con testi biografici sugli artisti, spartiti, libretti, programmi di sala). Costituiscono una partizione a sé i testi su Michelangelo e Leonardo, Roma e Firenze e Roma e Inghilterra. Come se alcuni autori e temi fossero più di altri horti conclusi, luoghi dell’anima del Maestro. Biblioteca d’autore che lascia filtrare il modo di lavorare, gli interessi, l’ambiente culturale in cui egli è vissuto.
Il Centro internazionale per le Arti dello Spettacolo include anche uno spazio espositivo. Attraverso il percorso museale è possibile ripercorrere i momenti salienti della vita di Zeffirelli oltre a immergersi nella bellezza delle sue creazioni. Vi sono allestite oltre 250 opere del Maestro Zeffirelli, tra bozzetti di scena, disegni e figurini di costumi suddivisi, a seconda degli ambiti, in teatro di prosa, opera in musica e cinema. Documentazione “tratta” dall’archivio di Zeffirelli che illustra, con fotografie di scena, gli allestimenti delle opere teatrali e delle produzioni cinematografiche e la loro evoluzione nel tempo. Il museo potrebbe definirsi, con una formula ardita, una sorta di ‘archivio aperto’ con il racconto di sé immediatamente accessibile al pubblico.