L’attività di Bartolini, sia in qualità di professore di scultura sia per le commissioni sui ritratti dei napoleonidi sia per i giudizi sulle opere degli allievi presentate nei concorsi interni, è documentata nel fondo dell’Accademia di Belle Arti di Carrara nella serie dei Registri degli Atti dell’Accademia, anche se mutili di alcuni anni del periodo elisiano, e nell’Archivio Adolfo Angeli, presidente dell’Accademia fra il 1924 e 1936, che aveva riunito numerosa documentazione sull’attività della stessa.
Non vi è ovviamente niente sulle commissioni private dell’epoca ricevute da Bartolini se non su quelle di incarico di Elisa Baciocchi per la sua Reggia di Marlia (Lucca). In questo periodo lo scultore eseguiva e controllava le repliche dalle opere di importanti autori da Canova a Chinard, Chaudet, Bosio, ma realizzava anche lavori di sua invenzione tra i quali il più importante fu la statua colossale di Napoleone ordinata dalla città di Livorno e oggi collocata a Bastia, e alcune statue e ritratti della famiglia Bonaparte.
Nelle filze Miscellanea di carte, leggi e decreti e Governo degli Stati di Massa e Carrara presso l’Archivio di Stato di Massa è possibile trovare informazioni sulla Banca Elisiana, soppressa il 30 dicembre 1811, organismo voluto da Elisa Baciocchi per proteggere e sostenere la produzione scultorea di Carrara e finanziare i laboratori plastici dei quali era responsabile Lorenzo Bartolini. Emergono dalle carte i nomi e alcune notizie sugli allievi dello scultore e fra questi si distingue Giuseppe Rocchi che, con i suoi familiari, divenne il principale collaboratore carrarese di Bartolini quando il maestro si trasferì a Firenze.