Affrontare lo studio di Lorenzo Bartolini (1777-1850), uno dei nostri più importanti scultori della prima metà dell’Ottocento, comporta il dover ricercare le sue tracce in fonti di prima documentazione seguendo i suoi spostamenti dal momento in cui Elisa Baciocchi, granduchessa di Toscana, lo nominò professore di scultura a Carrara e direttore dei laboratori plastici (1807-1814) sino al suo trasferimento a Firenze a partire dal 1815.
Dopo i primi anni di formazione a Parigi (1799-1806), le numerose commissioni internazionali avute dal Bartolini obbligano lo studioso a seguirne il percorso sui fondi archivistici esteri europei, oltre che russi e americani, non dimenticando quelli presenti in altre città italiane. Solo per citarne alcuni oltre all’importante fondo, d’origine familiare, Fagnani Pani Cardi di Rimini: Archivio di Stato, Archivio di Belle Arti e Archivio Toschi a Parma, Archivio della Fondazione Trivulzio e Archivio storico dell’Accademia di Brera a Milano, Archivio Pallavicino, Archivio dell’Istituto Mazziniano, Accademica Ligustica di Belle Arti a Genova.
La ricerca archivistica, dopo la recente mostra fiorentina tenutasi alla Galleria dell’Accademia su Lorenzo Bartolini (2011), e l’acquisto da parte di questa delle carte della famiglia Bartolini (2012-2014), non può che ripartire dalla constatazione che le importanti commissioni, pubbliche o private, seguivano precise regole contrattuali relative all’esecuzione, spese di materiali, trasporti e consegna finale.
Per quanto riguarda gli archivi toscani, notizie utili a ricostruire la figura di Bartolini sono rintracciabili presso l’Archivio storico dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, l’Archivio di Stato di Massa, l’Archivio di Stato di Firenze, l’Archivio Lorenzo Bartolini della Galleria dell’Accademia di Firenze, l’Archivio Fotografico Eredità Bardini del Polo Regionale Museale della Toscana e l’Archivio privato Torrigiani Malaspina di Montecastello (Pisa).
Inoltre un nucleo di lettere, disegni e taccuini provenienti dalla donazione di alcuni eredi Bartolini negli anni Cinquanta sono conservati presso il Museo Civico di Palazzo Pretorio di Prato. Manoscritti e stampe su Lorenzo Bartolini si trovano nella Biblioteca Roncioniana sempre a Prato e ovviamente ulteriori notizie sono reperibili nei carteggi e collezioni di autografi sparsi in diverse biblioteche e archivi fra i quali segnaliamo a Firenze l’Archivio Storico delle Gallerie Fiorentine, la Biblioteca Nazionale (Carteggi Cambray Digny, Gino Capponi, Tordi, Ubaldino Peruzzi ecc.), le carte Fenzi dell’Archivio Storico del Risorgimento, le carte Faldi in collezione privata fiorentina, l’Archivio Corsini ora a San Casciano (FI); a Livorno la Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi (Autografoteca Bastogi), a Empoli l’Archivio Salvagnoli Marchetti presso l’Archivio Storico del Comune. Autografi bartoliniani sono presenti anche in fondi privati toscani come il fondo Lazzerini di Carrara.
Annarita Caputo e Silvia Melloni, Lo scultore Lorenzo Bartolini negli archivi toscani, 14, Portale Archivistico Toscano, febbraio 2016